Trama
Nelle profondità dell’oceano Pacifico si aggira un’enorme creatura di colore insolitamente chiaro. Moby Dick è chiamata la balena bianca, incubo di tutti i marinai che la incontrano. A darle la caccia è il leggendario capitano Achab, che è stato in passato aggredito dall’animale e non avrà pace finché non riuscirà a vendicarsi.
Perché leggere questo libro?
- Evidenzia l’importanza del rispetto tra individui diversi
- Insegna a non far prevalere l’odio
- Insegna a non abusare della natura
- Contiene tutti gli elementi indispensabili per un libro d’avventura
Recensione completa
Chiamatemi Ismaele, così inizia il racconto, introducendo il marinaio che racconterà la storia in prima persona. Perché infatti Ismaele è solo questo, un narratore, uno spettatore esterno che osserva lo scontro fra i veri due protagonisti: Moby Dick e Achab, anche se molti direbbero che l’intero romanzo giri unicamente attorno al capitano e alla sua sete di vendetta, più grande persino del capodoglio bianco. Non a caso questo colore, per tutti simbolo di purezza, è stato affiancato all’enorme cetaceo. Potrebbe essere un sorta di ossimoro o potrebbe invece indicare la vera innocenza dell’animale, estraneo ai sentimenti umani e colpevole solo di essersi difeso quando attaccato.
Molti altri simbolismi sono presenti nell’opera, a cominciare dalla nave Pequod e il suo equipaggio, similitudine di una giovane America formata da diverse etnie e religioni, ma con il sogno comune di conquista. O Ismaele stesso, nome biblico del figlio ripudiato di Abramo e capostipite dei vagabondi.
Un libro complesso ma pieni di punti di riflessione, adatto ad adulti e adolescenti.
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